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La Filosofia La base del rispetto reciproco

La filosofia del taekwondo ha come fondamento l’etica, la morale, le norme spirituali attraverso le quali gli uomini possano convivere armoniosamente insieme.

Le parole stesse del generale Choi ci aiutano a capire meglio: «spero sinceramente che attraverso il taekwondo ogni uomo possa acquistare la forza sufficiente per arrivare ad essere il guardiano della giustizia, opponendosi ai conflitti sociali e coltivando lo spirito umano al livello più alto possibile. È con questo spirito che mi sono dedicato all’arte del taekwondo per tutti i popoli del mondo».

Il generale Choi stabilì la filosofia e i seguenti principi come le basi del taekwondo e tutti gli studenti seri di quest’arte li dovrebbero osservare e rispettare attraverso il loro cammino sia nell’arte che nella vita.

Lo studente deve cercare di mettere in pratica i seguenti elementi di cortesia per costruire un carattere nobile.

Cortesia (Ye Uil) 여의

  • Promuovere lo spirito di concessioni reciproche.
  • Vergognarsi dei propri vizi, rifiutando quelli degli altri.
  • Comportarsi educatamente.
  • Incoraggiare il senso di giustizia e umanità.
  • Riconoscere l’istruttore dallo studente, l’anziano dal giovane.
  • Rispettare i beni altrui
  • Agire con giustizia e con sincerità.

Integrità (Yom chi) 염치

  • Bisogna distinguere il corretto dallo sbagliato e avere la consapevolezza quando qualcosa è sbagliato, di sentirsi colpevoli.

Nel 1910 il Giappone occupò la Corea vietando la pratica di ogni arte marziale, anche se spesso il taekyon continuò ad essere praticato clandestinamente. Al termine della seconda guerra mondiale il Giappone, sconfitto, ritira le sue truppe dalla Corea, che torna ad essere libera così come la pratica delle arti marziali: nascono così diverse scuole aperte a tutti che unificano le tecniche di combattimento sotto il nome di taekwondo. In Corea il taekwondo divenne presto Sport Nazionale (fu inserito nei Giochi Nazionali Coreani fin dall’inizio degli anni 60) e contemporaneamente iniziò a diffondersi nel resto mondo, distinguendosi dalle altre discipline per il dinamismo, la spettacolarità e l’efficacia delle sue tecniche di gamba (calci circolari ed in volo, calci multipli).

Di seguito sono riportati alcuni esempi di mancanza di integrità.

  • Il maestro disprezza sé stesso e l’arte, insegnando tecniche sbagliate ai suoi allievi per una mancanza di conoscenza o di volontà.
  • L’istruttore nasconde le sue tecniche sbagliate con il lusso della palestra e falsi apprezzamenti ai suoi allievi.
  • Lo studente ottiene un grado col solo scopo di sentirsi più potente
  • L’istruttore che insegna e promuove l’arte solo ai fini materiali.
  • Uno studente si vergogna di chiedere aiuto ai suoi minori in grado.

Tutti questi principi sono riassumibili in queste regole:

  1. Avere la volontà di progredire qualsiasi siano le difficoltà incontrate
  2. Essere gentile con i deboli e duro con i forti
  3. Accontentarsi della posizione economica, ma non credere mai che sia al limite dello sviluppo della destrezza
  4. Portare sempre a termine ciò che si è iniziato, grande o piccolo che sia
  5. Essere il maestro a disposizione di tutti, senza tenere conto della religione, dell’ etnia o delle ideologie degli allievi
  6. Non cedere mai alle opposizioni o alle minacce quando si sta perseguendo una nobile causa
  7. Insegnare l’attitudine e l’abilità, con atti e non con parole
  8. Essere sempre sé stesso in qualsiasi circostanza
  9. Essere l’eterno maestro, che insegna con il corpo quando è giovane, con le parole quando è vecchio, con i principi morali quando è morto.